Psico Tango - MOVIMENTO Molto più di una semplice danza: coinvolge corpo e mente
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Psico Tango
MOVIMENTO Molto più di una semplice danza: coinvolge corpo e mente
di Paola Magni
Foto di Peter Hannert/Stone/Getty
Un training psicofisico che coinvolge e integra tre livelli  d'esperienza: corpo-emozioni-mente. È il tango argentino che, alla  stregua di un'arte marziale, abbina un allenamento psicomotorio completo  alla crescita personale. Elegante e sensuale, il passo base del tango  resta comunque un normale passo di camminata. La parola d'ordine qui è  improvvisazione: al posto di sequenze predefinite, è il guidare e il  lasciarsi guidare che crea dialogo tra i ballerini. Poche semplici  regole segnano i limiti dell'improvvisazione: l'uomo, attraverso un  linguaggio puramente corporeo, chiede alla propria partner di spostarsi.  "A differenza di altre danze a due codificate in passi e in figure  fisse", spiega Mila Morandi, antropologa e counsellor in artiterapie,  "il tango argentino è una danza di coppia che a partire da una  "grammatica" appresa e condivisa consente ai corpi di dialogare  improvvisando nella musica. Funziona come una sorta di codice di  comunicazione non verbale che si presta a divenire metafora della  relazione con se stessi e con l'altro, portando a sperimentare la  relazione con il proprio equilibrio e la capacità di ascolto". Le basi  di questa grammatica sono gli elementi tecnici del tango, i suoi vincoli  posturali, fattori che permettono di esplorare l'equilibrio e le sue  possibili alterazioni, il radicamento e l'instabilità, la vicinanza e la  distanza, il contatto e il distacco, la fluidità e la rigidità. Di  tango ed equilibrio si è occupato uno studio americano della Washington  University in St. Louis recentemente pubblicato sul Journal of  Neurologic Physical Therapy. Diciannove persone affette da morbo di  Parkinson, sottoposte a lezioni di tango, hanno mostrato miglioramenti  significativi sull'agilità e in particolare sull'equilibrio. "Le basi  del tango argentino", prosegue Morandi, "prevedono un costante lavoro a  due livelli: con se stessi e il proprio equilibrio e con l'altro  mediante l'abbraccio e il sentire-guidare. A essere coinvolto è l'intero  tono muscolare. Dovendo garantire costantemente l'equilibrio, la  ricerca dell'asse corporeo e del baricentro, è richiesta l'attivazione  tonica dei muscoli del gruppo addominale, lombare, dorsale e la  muscolatura degli arti inferiori. Questo lavoro selettivo sulla tonicità  rimodella la postura e la forma fisica". "Il concetto generale del  tango è sensibilizzare i sensi", aggiunge Mauro Barreras, coreografo,  maestro e ballerino di tango. "L'orecchio con la musica, il tatto con  l'abbraccio, gli occhi mediante l'osservazione e la percezione dello  spazio. L'abitudine a questa forma di attenzione porta all'acquisizione  di una maggiore presenza mentale anche nella vita di tutti i giorni". Ma  il tango è anche camminare elegantemente abbracciati. Servono mesi di  lavoro perché l'abbraccio diventi uno strumento fluido di comunicazione  tra i corpi. "L'abbraccio è la dimensione centrale del tango argentino e  ciò che lo distingue da tutti gli altri balli", conclude Morandi. "È  attraverso l'abbraccio che tecnicamente viene trasmessa l'indicazione  sulla direzione, sulle figure, sul ritmo. Con l'abbraccio il partner  guida nella danza la compagna, e attraverso di esso lei sente, legge e  reinterpreta la storia che lui, improvvisando nella musica, sta  raccontando. L'abbraccio del tango argentino con la sua forma circolare  chiude un cerchio, costruisce un fluire ininterrotto di energia tra uomo  e donna che li rende un'unica unità, un corpo solo che armoniosamente  intreccia storie e disegna magiche geometrie musicali".
 
 
 
          
      
 
  
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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